di Rosa Linda Gulino (Pedagogista)
La “fase dei morsi” comincia a manifestarsi già molto presto, fin da quando spuntano i primi dentini, perché il bambino si trova in quella che è definita la sua “fase orale”.
Nei primi mesi di vita la bocca è per ogni bambino sia fonte di soddisfazione legata all’assunzione del cibo, sia il modo migliore per imparare a conoscere il mondo intorno a lui.
Questo primo modo di mordere è quindi semplicemente legato alla scoperta e all’esplorazione delle cose che sono alla sua portata.
È intorno al primo anno anno di età che il bambino si accorge che il morso può attirare l’attenzione su di sé da parte degli adulti e inizia a mordere per comunicare i suoi stati d’animo.
Per un bambino che ha meno di due anni, pertanto, mordere è un fatto del tutto normale, è addirittura un bisogno, e come tale non va negato; noi adulti possiamo aiutarli offrendogli oggetti morbidi da potere mordicchiare in tutta tranquillità.
Possiamo dire che a questa età i bambini mordono per scoprire il mondo e non hanno alcuna intenzionalità aggressiva, che invece subentra subito dopo.
Come devono comportarsi gli adulti quando i morsi sono rivolti ad altri bambini o ai genitori?
1. Devono reagire, non bisogna stare al gioco, né ignorare la cosa
2. Non ridere quando il bambino li morde, altrimenti potrebbe scambiarlo per un gioco
3. Spiegare al bambino che mordere fa male
4. Manifestare al bimbo il proprio disappunto, con delicatezza e fermezza insieme
5. Usare un “No” deciso, soprattutto se il bimbo è molto piccolo
In sostanza, il metodo che ci sentiamo di consigliare a voi genitori è il dialogo con il bambino, spiegargli che i morsi recano dolore ad adulti e bambini e magari fargli vedere con i suoi occhi le conseguenze derivanti dai morsi.